martedì 17 marzo 2020

Le nostre recensioni

 I consigli del nostro critico letterario Gianfranco ci portano oggi a leggere un libro per lettori esperti:

Extraterrestre alla pari di Bianca Pitzorno. 

Questo libro è molto lungo e impegnativo da leggere, ma anche molto bello. Si tratta di un extraterrestre che va sulla terra per un esperimento sugli umani, perché volevano vedere come si viveva sulla terra. Però la specie a cui appartiene quel alieno di nome Mo, vive nel pianeta di nome Deneb e non si vede il proprio sesso fino a cinquanta anni, e solo se vogliono. Sulla terra è tutta un'altra cosa: bisogna scoprire il proprio sesso appena si nasce. Mo viene lasciato da solo dai genitori sulla terra e ha grandi difficoltà perché nessuno sa se è maschio o se è femmina. Prima non lo sapevano e alternavano i giorni tra maschio e femmina. Poi pensavano che era un maschio, poi una femmina. E quindi aveva grandi difficoltà ad abituarsi ai diversi modi di gestirsi la vita. Nel libro, le femmine fanno tutta una vita e i maschi tutta un'altra. I maschi stavano sempre a fare lavori tecnici come ad esempio riparare i lavandini. Le femmine invece potevano solo cucire maglioni, cucinare e fare lavori della casa e curare i bambini. Non potevano guidare né fare quello che facevano i maschi. Nella realtà di oggi però non è così.  Consiglio il libro a chi davvero se la sente di leggerlo, perché è molto lungo ma non tantissimo. 

Fine della recensione


Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno

La storia si tratta di 3 alunne (le protagoniste) che cercano di vendicarsi da una maestra ingiusta, di nome Sforza. La storia inizia quando una protagonista di nome Elisa (in quella parte della storia non si sono ancora viste le altre 2) stava facendo le vacanze d’estate (più precisamente al mare.). Finite le vacanze, Elisa conosce un’altra bambina di nome Prisca (la seconda protagonista). Le due diventarono subito amiche. Ma entrambe erano preoccupate perché c’era una nuova maestra. La nuova maestra era ingiusta (questo ve lo ho già detto, ma fa lo stesso) ad esempio, una bambina ha dettouna parolaccia e la maestra ha dato la colpa a un’altra bambina innocente, dicendo che gliel'aveva insegnata lei, cosa che non era vera. La classe era divisa in quattro gruppi: i coniglietti, le leccapiedi, le gatte morte e i maschiacchi. La maestra Sforza preferiva le leccapiedi e aveva giurato che non faceva lezioni private, ma in segreto faceva lezioni private a tutte le leccapiedi. Elisa ha tre zii. Uno di nome Casimiro, uno di nome Leopoldo e il terzo non me lo ricordo. La maestra Sforza picchiava anche le bambine e lo zio Casimiro aveva promesso ad Elisa che se la maestra le avesse sfiorato solo un capello, sarebbe andato a scuola e avrebbe fatto una carneficina. Rosalba, la terza protagonista, si unisce a Elisa e a Prisca per fare che la maestra picchiasse Elisa, dunque lo zio avrebbe fatto una carneficina. Prisca aveva una tartaruga di nome Dinosaura. Un giorno la maestra prese a ceffoni Elisa perché avevano fatto un piano che Prisca prestava la tartaruga a Elisa, e lei avrebbe fatto fare la pupù alla tartaruga, ​​proprio sul registro di carta della maestra. Quando la maestra ha preso

Elisa a ceffoni, però, lo zio Casimiro non ha fatto una carneficina. Non ha fatto proprio niente. Mi dispiace se vi ho svelato qualche sorpresa, ma ce ne sono tante altre, perché questa storia è moooolto lunga. Alla fine, però sono di nuovo in spiaggia ad aspettare di passare alle superiori. Sono molto contente che cambieranno maestri. Questa storia mi è piaciuta perché anche quando c’era tanta ingiustizia.




Il nostro lettore di fiducia Mister Gianfri questa settimana ci condiglia "Furbo, il Signor Volpe " del mitico scrittore Roald Dahl.
Furbo, il Signor Volpe – AtlantideKidsEcco la sua recensione.

Questo libro tratta di una volpe che ruba da tre fattorie con tre custodi cattivi. Davano sempre la caccia al Signor Volpe per ucciderlo. Un giorno gli hanno sparato alla coda e non gli è più ricresciuta. Però alla fine costruiscono un villaggio dentro la collina, per proteggere tutti gli animali dai 108 contadini che avevano armi. Quindi il signor volpe aveva scavato un tunnel per le tre fattorie, mentre i custodi, tutti quelli che abitavano lì erano a fare la guardia alla tana. Prima o poi per la fame sarebbero usciti dalla tana nella collina a cercare cibo, e loro gli avrebbero sparato. Però il signor volpe dai tunnel cacciava nei pollai che erano rimasti senza custode, e così dava da mangiare agli animali. Intanto, i custodi principali stavano sempre lì ad aspettare sotto la pioggia ad aspettare. Così il villaggio degli animali riuscì a prosperare.  Questo racconto mi è piaciuto perché mi piacciono molto le volpi. E questa volpe anche se rubava era buona. E' bello usare la furbizia per proteggere gli altri.
La piccola fiammiferaia alla riscossa – AtlantideKids


Ed ecco un altro libro che avevo consigliato e che il nsotro critico letterario Gianfranco ha letto per noi. Ecco la sua recensione.


La storia di Lavinia era moooolto divertente! Si tratta di una bambina di circa sette anni che è una povera fiammiferaia. La storia comincia la vigilia di Natale. Un giorno una maga è andata da Lavinia e le ha regalato un anello magico che trasforma le cose in cacca. All'inizio Lavinia rideva di quella maga, perché pensava che era una signora pazza. Ma poi si accorse che non era vero, perché l'anello funzionava! A circa metà storia, Lavinia minacciò il capo di un albergo, di trasformare l'intero albergo in cacca! Lo fece per farsi dare una stanza per non vivere sulla neve fredda. Lavinia fece tante cose buone con quell'anello. Le cose che sembrano schifose e brutte e tossiche, a volte possono fare del bene. 


Gianfranco ha finito di leggere "Streghetta mia". Ecco la sua recensione:

La settimana scorsa ho finito di leggere “streghetta mia”. 
Parlava di una famiglia dove è nata l’ottava e ultima bambina che era l’unica strega. Si chiamava Emilia. 
Il figlio del re, che si chiamava Austrabale Trinnanzi, aveva i capelli umidicci e la muffa sui denti. Era davvero disgustoso. Per avere l’eredità di un sacco di miliardi, aveva una scadenza per sposare una strega. Al termine della scadenza avrebbe dovuto aprire un sacchetto con una lettera. 
A un certo punto trova Emilia senza sapere che era una strega, perché la cuffietta le copriva i capelli rossicci. Alla fine, non ci riesce a sposare una strega per colpa di un topo di biblioteca che aveva rosicchiato parte delle indicazioni per riconoscere le streghe. 

Questa storia mi è piaciuta perché era bella. Insegna che non c’è giustizia per i topi di biblioteca: il topo avrebbe dovuto essere premiato per aver rosicchiato parte dei dati, contribuendo a fermare
Austrabale Trinnanzi. Insegna anche che senza avere tutte le informazioni non si possono raggiungere gli obiettivi.

Gianfranco

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