Fa freddo in questi giorni...sono i giorni della merla: 29, 30 e 31.
Si narra che in una città italiana, quelle del NORD tanto, tanto tempo fa ci fu un inverno molto rigido.
La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
Sotto la grondaia di un palazzo c’era il nido di una
famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la
neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati
dopo l’estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola
di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra
dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che
scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla
moglie: “Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo
tutti di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul
tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio
ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la
neve non è ancora arrivata”.
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La
mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido,
scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno
dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a
riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva
colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli
riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per
ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre
giorni del mese di gennaio sono detti “I tre giorni della merla”.
Da: Filastrocche.it
Una classe della sezione Montessori della Scuola primaria Martin Luther King -Europa 2- di Bolzano si racconta
lunedì 30 gennaio 2017
venerdì 13 gennaio 2017
Gennaio è arrivato
Io sono il primo di dodici figli,
tutto vestito di candidi fiocchi,
spargo brillanti per campi e per cigli,
porto ai camini la festa dei ciocchi.
Di ghiaccio e neve ricopro le vette
e metto al fuoco le dolci ballate.
O. Coccia
Eccolo arrivato, questo mese freddo all'aperto fatto di neve e vento,
di gioia dei pupazzi e biscotti croccanti da mangiare insieme
ma anche di calore che nasce stando in casa, stando vicino al termosifone.
Si è fatta aspettare da tutti e per tanto, ma oggi la grande sorpresa: la neve!
CANTIAMO INSIEME LA CANZONE DELLA NEVE https://www.youtube.com/watch?v=e4m8XqP8450
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